32- DJ AL TAB

Capita mai di dover fare un favore, affrontando un impegno con superficialità per poi rendersi conto che i risultati ottenuti sono superiori ad ogni aspettativa? Ebbene questo fu quello che accadde una sera d'inverno al TAB, locale in centro a Mestre esattamente in Via Rosa nelle vicinanze di Piazza Ferretto, gestito da uno dei futuri creatori del Tabià DinnerDance.

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Una sorte di "special guest"... infatti feci apparizione solo per una notte. Convinto che se avessimo "fatto bene" quella sera, ne sarebbero seguite sicuramente delle altre, cosa che invece non accadde, mi accinsi a preparare tutta l'attrezzatura necessaria, avevo a disposizione solo due Pioneer CD-J, niente giradischi, potevo questa volta utilizzare tutto ciò che avevo a disposizione senza andare ad attingere alle risorse musicali di Alberto. Avevo già "assaggiato" la tecnologia dei lettori Pioneer nelle serate al NewAgeCafè e FusoOrario grazie a NIKKODJ quindi non ebbi alcun timore.

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Quella sera decisi di dare il massimo proponendo una sequenza irresistibile di brani che avrebbero fatto ballare chiunque. Con l'evolversi della serata, toccai ben presto l'una del mattino, ora ufficiale di chiusura, che fu praticamente "scordata" giungendo senza accorgemene alle due con una marea di persone sopra i tavoli a ballare. Io e LucaL. ci guardammo stupiti e orgogliosi del lavoro svolto. Avevo fatto i miei calcoli, cosa poteva far felice un gestore se non un incremento delle consumazioni? E così nella speranza di avere un riscontro positivo che mi avrebbe portato a diventare DJ RESIDENT del venerdì notte, spinsi sulla tipologia di musica con un'escalation di solo successi che in quel periodo portavano alla perdizione e all'abbandono più totale nell'alcool. Questa mia tattica non raccolse i risultati sperati e sebbene "la folla" inneggiasse a continuare con la musica, i gestori, benché stupiti della reazione della loro clientela, non concessero una seconda volta. I motivi di tale decisione ancor oggi me li chiedo, la cosa non ha senso a meno che non accadde qualcosa "dietro le quinte" che per gelosia del gestore Massimo nonché DJ, la socia del locale per non inasprire ulteriormente i rapporti lavorativi, preferì rinunciare.

 

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